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La Repubblica Centrafricana continua ad essere sottoposta alla debolezza del suo contesto economico e sociale, ai problemi di accessiblità e alla situazione fragile di sicurezza. A lungo questi fattori hanno contribuito a impedire il corretto funzionamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici e l’accesso ai servizi di base, rendendo le persone, e sopratutto i bambini, sempre più vulnerabili.
Durante la crisi di questi ultimi 3 anni, tutti i servizi esistenti sono stati distrutti e quelli restanti si caratterizzano per una totale disfunzione. Il livello di scolarizzazione e formazione nella Repubblica Centrafricana, già basso a livello strutturale, si è ulteriormente deteriorato a causa dei disordini politici e militari che hanno colpito il paese negli ultimi anni. Dall’inizio dell’anno scolastico, Settembre/ottobre 2015, a metà febbraio 2015, le scuole hanno funzionato, in media, per sole quattro settimane. La situazione di violenza e insicurezza hanno quindi pesanti conseguenze sull’apprendimento e il tasso di frequenza scolare.
La chiave dello sviluppo positivo di un paese risiede nell’educazione dei giovani e dei bambini e, per questo, laddove necessario, un supporto in questo settore diventa fondamentale per rendere sostenibile nel lungo termine lo sviluppo stesso. L’istruzione primaria è fondamentale per il futuro della società africana a tutti i livelli: l’accesso dei giovani ad un’istruzione di qualità è elemento fondamentale per la costruzione di un paese in termini di coscienza civica e politica, oltre che economica e sociale. Infatti, la crisi in corso in Repubblica Centrafricana è anche correlata al progressivo degrado del sistema di istruzione nazionale: i giovani, non avendo avuto opportunità educative di qualità, non hanno sviluppato sufficienti competenze, capacità analitiche e critiche per contrastare la diffusione del conflitto, rimanendo così vulnerabili alla manipolazione politica e culturale.
Nel 2016 COOPI Suisse ha potuto cambiare la situazione per alcuni bambini. Nella prefettura di Ngoundaye, nella Repubblica Centrafricana, è stata riabilitata una scuola primaria che ora è frequentata da 668 bambini e ragazzi tra i 6 e 11 anni. Le azioni di supporto al sistema scolastico, come la costruzione di questa scuola, rispondono anche ai bisogni dei bambini in termini di protezione fisica e di supporto psicosociale, in particolare in una situazione di conflitto armato come questa, dove i bambini costituiscono il gruppo più vulnerabile e spesso oggetto di violenze e di reclutamento da parte dei gruppi armati. Di conseguenza, l’istruzione aiuta a ridurre l’impatto psico-sociale dei conflitti, dando un senso di normalità, di stabilità, di struttura e una speranza per il futuro: ma, soprattutto, diventa anche un mezzo per proteggere fisicamente i bambini dalla violenza e dallo sfruttamento.