RAISED: € %RAISED%
Nello Stato del Darfur settentrionale - Sudan - 1 persona su 2 è povera. Dal punto di visa idrico le persone hanno accesso a meno di 15 lt di acqua al giorno, quando in occidente il consumo medio d'acqua per ogni persona è intorno ai 220 lt al giorno.
La scarsità di acqua per bere e cucinare, coltivare e abbeverare gli animali rimane uno dei problemi principali in tutto il Sudan. Nel Darfur settentrionale in particolare, l'acqua freatica (sotterranea) è la principale fonte idrica, spesso sfruttata attraverso pozzi scavati a mano e dotati di pompe manuali o gestiti come riserve d’acqua superficiali, attraverso l’uso di generatori a benzina.
Ma l'aumento della popolazione umana e animale, subordinata alla rotta migratoria del bestiame, i costi e il reperimento del carburante per i generatori e la diminuzione dei punti d'acqua causata dal cambiamento climatico, hanno fatto sì che la domanda di acqua per uso domestico, agricolo e zootecnico sia più elevata dell'acqua effettivamente disponibile.
Una possibilità per integrare i pozzi poco profondi, sono gli impianti per la raccolta delle acque superficiali come dighe e HAFIR (una sorta di stagno artificiale), presenti tuttavia in un numero altrettanto ridotto, situazione che aggrava ancora di più il problema. Nei luoghi in cui esistono, dighe e hafir sono spesso lontani dai luoghi di residenza della popolazione, sono state interrate con il tempo o hanno una capacità limitata di immagazzinare quantità adeguate di acqua per tutto l'anno.
Gli hafir costituiscono una buona alternativa alle dighe, in quanto possono fornire acqua per un lungo periodo, a seconda della capacità del bacino. Si tratta di scavi artificiali operati nel tempo dall’uomo, in cui le acque superficiali di scorrimento confluiscono durante la stagione delle piogge per essere immagazzinate e utilizzate durante la stagione secca. Gli haffir sono divisi in tradizionali e standard, a seconda del periodo in cui sono stati scavati. Gli hafir tradizionali possono risalire anche a più di cento anni fa; gli hafir standard invece sono stati sviluppati più di recente, utilizzando un moderno design ingegneristico. Poiché l’acqua dell'hafir è utilizzata per il consumo, sia da parte degli esseri umani, che dagli animali, deve essere recintato per proteggere l'acqua dall'ingresso incontrollato del bestiame.
PROGETTO DI RIABILITAZIONE DI UN HAFIR AIL - COOPI SUISSE
Grazie al contributo delle AIL è stato riabilitato un hafir tradizionale già esistente ma poco funzionante nel gruppo di villaggi di Gelat Guanum, area di Un Keddada, e rafforzato la comunità nella gestione delle proprie risorse idriche attraverso la costituzione di un comitato di gestione dell'hafir.
I beneficiari diretti sono 597 famiglie, ovvero 3.582 persone, provenienti da 11 villaggi della località, si stimano circa 7.000 capi di bestiame (bovini, caprini, ovini e cammelli) e 10 membri del comitato di gestione dell’hafir.
Il progetto è stato realizzato tra gennaio e giugno 2019.
PROGETTO DI COSTRUZIONE DI UN HAFIR
Grazie al contributo di un donatore privato COOPI Suisse ha costruito ex novo un hafir nel gruppo di villaggi di Rahad Al Nabad, con l'obiettivo di migliorare l’accesso all’acqua potabile - in quantità e qualità - delle popolazioni di quei villaggi che sorgono nell'area Um Keddada e la costituzione e formazione di un comitato di gestione dell'acqua.
I beneficiari diretti sono 750 famiglie, ovvero 4.500 persone, si stimano circa 7.000 capi di bestiame (bovini, caprini, ovini e cammelli) e 10 membri del comitato di gestione dell’hafir.
I progetti sono stati realizzati da COOPI Suisse e COOPI Sudan in partenariato con la SECS - Sudanese Environmental Conservation Society e con il Dipartimento del Servizio Idrico Rurale del Darfur Settentrionale (SDWC - State Drinking Water Corporation).