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La Repubblica Democratica del Congo è un Paese martoriato da decenni di guerre e lotte intestine che contribuiscono al dilagare di una povertà estrema
diffusa fra la popolazione. Eppure, la Repubblica Democratica del Congo è un paese ricco di risorse minerarie e molto fertile: in questo splendido Paese si trova il 10% delle foreste mondiali con il loro importantissimo ecosistema.
L’insicurezza derivante da decenni di conflitti armati e la povertà incidono drammaticamente anche sulla produzione agricola e la commercializzazione
di cibo contribuendo ad aggravare insicurezza alimentare e malnutrizione.
L’impossibilità di raggiungere i mercati - anche a causa dell’impossibilità di attraversare distanze significative con strade ormai distrutte - spinge inoltre la popolazione a cercare cibo nelle aree ecologiche protette, alimentando fenomeni di bracconaggio e alterando la biodiversità delle foreste.
In questo contesto, COOPI Suisse – cofinanziato dalla FOSIT con il fondo federale della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC)- sta realizzando un progetto triennale nel grande Parco Upemba e nella riserva naturale di Bili Mbomu per contrastare l’insicurezza alimentare e la malnutrizione. Il progetto coinvolge 34 villaggi e prevede il rilancio delle attività agricole e zootecniche, la riabilitazione di strade rurali e un’intensa attività di sensibilizzazione. Nel primo anno di attività sono stati distribuiti kit agricoli e sementi a 3.400 famiglie che li utilizzano per coltivare circa 1.700 ettari di terreno: un intervento di cui beneficiano circa 17.000 persone. Sono stati inoltre avviati i lavori per la riabilitazione di 4 centri di trasformazione di prodotti agricoli e l’installazione di 5 cliniche veterinarie per il bestiame.
L’obiettivo finale del progetto triennale è attivare un circolo virtuoso per uno sviluppo sostenibile dell’area, a beneficio sia delle popolazioni che abitano l’area – circa 85.000 persone – che della preziosa biodiversità locale. Nell’area del Parco Upemba COOPI è inoltre già intervenuta dotando 160 famiglie, prima dedite perlopiù al bracconaggio, di un forte sostegno verso una rinascita agro-produttiva. Sono state distribuite galline e polli vaccinati da allevamento - che potranno soddisfare il bisogno proteico delle famiglie - mentre 40 capi di ovini da riproduzione sono stati donati a due associazioni di pastori, con un tutoraggio mensile per il supporto zootecnico e veterinario per la buona gestione degli animali.
Infine è stato realizzato uno stagno con introduzione di avannotti, per attività di allevamento di pesce, con relative attrezzature.
Questi interventi danno alle famiglie beneficiarie un’alternativa alimentare alle risorse del Parco e garantiscono loro un lavoro che produce reddito. Il progetto produce infine - nel medio e lungo periodo - benefici per tutti gli abitanti della zona e per l’ambiente.
Beneficiari diretti:
3.400 famiglie vulnerabili rilanceranno la propria produzione agricola (di cui 1.400 famiglie PNU e 2.000 BM)
9.200 famiglie sensibilizzate sulla preservazione delle specie protette (di cui 4.600 PNU e 4.600 BM)
5 OP-Organizzazioni Paesane/Associazioni locali di sviluppo (30 famiglie in media per OP) coinvolte nelle attività di allevamento che beneficeranno dell’installazione di 5 cliniche veterinarie
4 OP-Organizzazioni Paesane/ Associazioni locali di sviluppo (30 famiglie in media per OP) coinvolte nella trasformazione di prodotti agricoli
4.260 donne sensibilizzate sulle buone pratiche alimentari/nutrizione
Beneficiari indiretti: 85.000 persone ca Popolazione dei 34 villaggi coinvolti nel progetto, di cui 14 nella zona del Parco Upemba (Distretto di Mitwaba) e 20 nella zona di Bili-Mbomu (Bas Uelé)
Durata: 1 agosto 2021 – 30 aprile 2023