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A tre anni dalla fine delle operazioni militari, l’Iraq non riesce ancora a trovare una stabilità e a dare una vita dignitosa ai propri abitanti. Il conflitto ha interrotto l’accesso ai servizi di base da parte della popolazione e ha esaurito i mezzi di sussistenza.
Milioni di persone nel corso degli ultimi anni hanno dovuto abbandonare le loro case, moltissimi non hanno potuto rientrare e chi è tornato spesso ha trovato i propri luoghi d’origine distrutti. Le più fragili sono le donne rimaste sole che, oltre ad avere in molti casi diversi figli a carico, sono vittime di soprusi e violenze.
Ai drammi legati al conflitto e alla pandemia, nel Paese va aggiunta una cronica scarsità di acqua. Nei distretti di Shirqat, Baiji e Balad (governatorato di Salah al-Din) dove quasi il 90% delle famiglie ha accesso limitato o inadeguato ai servizi igienici – COOPI Suisse sta costruendo latrine prefabbricate in diversi villaggi: oltre a dotare queste comunità – che ne erano completamente sprovviste - di servizi igienici funzionanti, grazie ad alcune accortezze nella costruzione le latrine alzano anche il livello di protezione e privacy per le donne sole. Il progetto coinvolge direttamente 63 persone – di cui 29 donne - e avrà una ricaduta positiva su più di 17.000 persone che abitano in 6 villaggi.
In Iraq da diversi anni COOPI Suisse promuove inoltre il ritorno a scuola di bambini e adolescenti. A partire dal 2018 – con un progetto sostenuto dalla socia Nina Ravelli – COOPI Suisse ha sostenuto più di 7.000 bambini e ragazzi ad iniziare o riprendere i percorsi di educazione scolastica bloccati negli anni di guerra e nei campi profughi.
Nel governatorato di Salah al-Din – dove circa 300.000 bambini ancora non sono riusciti a riprendere il percorso educativo – nel 2021 abbiamo aiutato a tornare a scuola 1.309 studenti nella delicata fascia d’età che va dai 6 ai 14 anni.