Il Niger, ai margini del deserto del Sahara, è una delle nazioni meno sviluppate del mondo, al penultimo posto nella classifica dell’Indice di Sviluppo Umano (UNDP, 2016).
In 51 villaggi dei comuni di Soucoucoutane e di Dogonkiria, nel sud-ovest del Niger, più di 1.000 donne hanno preso parte alle attività organizzate per migliorare le loro condizioni di vita attraverso progetti di sicurezza alimentare.
Piccoli accorgimenti che possono portare a grossi benefici: imparare tecniche di costruzione che permettono di ridurre la dispersione termica quando si cucina significa per le donne e i bambini spendere meno ore al giorno alla ricerca di legno da utilizzare per la preparazione dei pasti; avere i kit agricoli - piccoli attrezzi e sementi per orto - significa poter avere ogni giorno una manciata di verdure da usare nella preparazione dei cibi.
Ma il progetto non ha previsto solo questi utili supporti. I beneficiari sono stati sostenuti nella coltivazione di gombo e moringa e nella trasformazione delle arachidi, grazie anche all’installazione di quattro mulini e un fondo di gestione della micro-impresa.
Il coinvolgimento delle donne è di capitale importanza per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. Non solo in quanto esse sono le principali responsabili e protagoniste dell’alimentazione delle famiglie, ma anche per la loro capacità di divulgazione dei messaggi e di coinvolgimento delle diverse comunità.