Di guerre, purtroppo, COOPI ne ha viste tante.
Dalla Somalia ai massacri in Rwanda, all’infinita guerra in Congo, ai Balcani, al Medio Oriente: gli operatori di COOPI hanno vissuto giorni incredibili fianco a fianco delle popolazioni più esposte.
Conosciamo quindi anche chi combatte, sia nei vari eserciti, sia nei gruppi irregolari, e sappiamo che nelle guerre moderne il prezzo più elevato non è pagato da questi combattenti, ma dalla popolazione civile.
Le guerre sono terribili proprio perché trasformano i gesti quotidiani in qualcosa di eroico: pensiamo a quante vittime civili hanno pagato con la vita stare in coda per comprare il pane, o semplicemente lavorare nei campi. Ma gli adulti, per quanto sottoposti a prove terribili, sono almeno persone formate, hanno un loro bagaglio di esperienza. Un bambino vive queste situazioni in modo ancor più tragico, per la debolezza del proprio essere bambino. Per queste sono davvero guerrieri che vanno sostenuti ed appoggiati.
Un gesto normale come andare a scuola può voler dire attraversare dei campi minati, sfidare cecchini, rischiare di essere rapiti da gruppi irregolari che vogliono arruolare bambini-soldato. O subire le rappresaglie di chi pensa che l’educazione occidentale sia un peccato, contraria a un credo religioso fanatico.
È per questo che spesso ci sentirete dire “Aiuta un Guerriero”. Un bambino che studia in queste condizioni è davvero un guerriero, un combattente coraggioso per il proprio futuro.
COOPI da anni sostiene programmi di educazione in emergenza , nei Paesi toccati dalla guerra in Medio Oriente ed in molti Paesi africani. Fare educazione in emergenza non significa solo costruire scuole o fornire materiale didattico, significa dare un sostegno completo a chi deve lottare con eroismo per fare una cosa che per i nostri figli è del tutto normale: andare a scuola.
Siamo certi che vorrete essere al nostro fianco in questa scelta di aiutare tanti piccoli guerrieri a costruirsi un futuro di pace.
Claudio Ceravolo – Presidente Fondazione COOPI