È passato poco più di un mese dalla terribile esplosione che ha devastato la capitale libanese, causando quasi 200 vittime e 6.000 feriti.
Da poco si è diffusa la notizia che sarebbero state interrotte le ricerche dei dispersi: si spegne così anche la speranza di trovare l'ultima persona viva tra le macerie.
Intanto cresce la preoccupazione per le oltre 300.000 persone - tra cui circa 100.000 bambini - rimaste senza casa.
"Devono essere prese misure immediate per evitare che più della metà della popolazione rischi la povertà e la fame" avverte il segretario esecutivo della Commissione economica e sociale dell' Onu per l'Asia occidentale.
Lo staff di COOPI già presente sul territorio e con una vasta esperienza in interventi di emergenza si è subito attivato per portare un primo aiuto alle famiglie che hanno perso tutto.
Grazie al sostegno di tanti donatori del network COOPI nelle scorse settimane sono stati preparati e distribuiti 14.033 pasti caldi, oltre a 3.600 panini, 2.257 cestini con cibi freschi (frutta e verdura) e 136 cestini con cibi secchi (riso, lenticchie, pasta, olio, lattine, ecc.).
Ma gli aiuti non possono fermarsi qui perché gli impianti idrici negli edifici dei quartieri vicini al porto sono fortemente danneggiati e l'acqua potabile scarseggia.
COOPI Suisse continua la raccolta di fondi per proseguire il sostegno alle famiglie sfollate di Beirut.