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Il 6 Febbraio 2023, alle 4:17 ora locale, il Nord-Ovest della Siria ed il Sud-Est della Turchia sono stati devastati da un terremoto di 7.8 gradi di magnitudo.
Secondo le stime del Ministero della Salute siriano del 08/02/2023, nel nord-ovest della Siria, il bilancio delle vittime è salito a 1262 morti e 2285 feriti[1]. Il numero è destinato ad aumentare significativamente a causa della presenza di centinaia di famiglie sotto le macerie. Nel frattempo, il numero di persone sfollate ha superato le 100.000 unità principalmente ad Aleppo, Lattakia, Hama, la periferia di Idleb e Tartous. Lo stato di allerta è stato annunciato in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private. Fonti giornalistiche locali hanno riferito che moschee, chiese e scuole sono state aperte per accogliere le persone colpite. Il 6 febbraio, il Ministero dell'Istruzione ha annunciato la sospensione dell'insegnamento in tutte le scuole in Siria fino alla fine della settimana. Il governo e l'opinione pubblica hanno lanciato appelli attraverso i media ufficiali e sociali per l'assistenza delle Nazioni Unite, della comunità internazionale e la revoca delle sanzioni.
Molti degli edifici già danneggiati dalla crisi sono ad alto rischio di crollo. Il terremoto è avvenuto mentre in Medio Oriente è in corso una tempesta di neve e le temperature, soprattutto durante la notte, scendono sotto lo zero.
L’evento catastrofico di questi giorni colpisce un paese già provato da più di 11 anni di guerra civile. La Siria, già prima del terremoto, si trovava a dover affrontare una moltitudine di sfide che la rendono una delle emergenze umanitarie più complesse al mondo.
Inoltre, la situazione economica segue un continuo declino tra mancanza di opportunità lavorative e continuo deprezzamento della valuta locale.
A causa di queste sfide, nel 2023, 15,3 milioni di persone su un totale di 22 milioni di siriani sono considerate come bisognose di assistenza umanitaria.
È in questo contesto che il team di COOPI lavora da più di 4 anni, con una presenza già stabile nel governorato di Aleppo, uno dei più colpiti dall’emergenza, con attività di Protezione e Sicurezza Alimentare attraverso cui ha fornito supporto psicosociale, assistenza medica di base, kits agricoli e buoni spesa alle fasce di popolazione più vulnerabili colpite dalla crisi siriana.
Il personale di COOPI, già nelle prime ore successive all’evento sismico, si è attivato per supportare la popolazione locale colpita dall’evento. Si stima che nella città, abitata da circa 2 milioni di cittadini, almeno 80.000 persone siano state toccate in varia misura dal terremoto.
I primi bisogni identificati dallo staff di terreno nei 18 rifugi pubblici allestiti dalle autorità locali, vanno dal cibo, a vestiti, ma anche kit igienici, per la pulizia e per affrontare il pungente inverno siriano. Servono materassi, lenzuola, kit per bambini, donne e anziani. Mancano medicine, materiali e attrezzature mediche per supportare le persone ospitate nei centri di accoglienza.
Obiettivi previsti:
L'obiettivo del progetto è Fornire assistenza umanitaria salvavita alla popolazione vittima del terremoto, attraverso attività di supporto monetario - Multi Purpose Cash Assistance (MPCA), ossia trasferimenti di denaro incondizionati utilizzabili per coprire i bisogni di base, e la fornitura di beni essenziali per l’inverno nella città di Aleppo, tramite distribuzioni di non food items (NFI), ovvero di kit di igiene, coperte e lampade solari).
I beneficiari diretti:
L'intervento si rivolge a 365 nuclei familiari colpiti dal terremoto nella città di Aleppo, di cui 200 famiglie riceveranno supporto monetario e 165 famiglie riceveranno supporto in non food items (NFI).
[1] UNOCHA, Flash Update 3 Earthquake 8 February 2023.